La prevenzione cardiovascolare

15 Ottobre 2020
La prevenzione cardiovascolare

Il Dott. Umberto Trecroci, dal mese di ottobre 2020,  svolge attività specialistica presso l’U.O. di Cardiologia Diagnostica ed Interventistica della Clinica Pinna Pintor, dove si occupa di assistenza e diagnostica non invasiva su pazienti affetti da malattie cardiache e vascolari da trattare o trattati con terapia chirurgica e/o interventistica (angioplastica) nei diversi distretti cardiovascolari.

Per fare bene prevenzione cardiovascolare bisogna prima di tutto identificare i soggetti ad alto rischio cardiovascolare.

Ma come si definiscono esattamente queste persone in Cardiologia?

Sono coloro che hanno avuto un evento cardiovascolare come angina, ictus, infarto, angioplastica. Ancora, chi è o stato soggetto a malattie come il diabete, insufficienza renale o una aterosclerosi periferica.

Questi pazienti dovranno quindi essere trattati con una terapia medica tradizionale.

Per i soggetti sani o asintomatici, invece, può cominciare un approccio diverso, ovvero: si devono analizzare i classici fattori di rischio cardiovascolare; si devono ricercare i primi segni di danno nelle arterie.

Spesso il primo danno rilevabile è l’ispessimento delle pareti carotidee; si prosegue anche con la ricerca, con ecodoppler, delle placche aterosclerotiche nelle carotidi, nell’aorta e nelle arterie femorali; si deve escludere la presenza di numerose malattie autoimmuni o infiammatorie come la colite cronica, le artriti, la psoriasi, la bronchite cronica ed altre. Tutte queste condizioni implicano infatti un aumento del rischio cardiovascolare. Solo a questo punto lo specialista in cardiologia può sapere se si trova davanti ad un paziente ad alto rischio cardiovascolare e potrà quindi definire l’entità del suo intervento, che potrà misurarsi in semplici variazioni dello stile di vita fino ad un trattamento farmacologico importante e continuativo.

La visita specialistica di prevenzione cardiovascolare è costituita da:

  • Esame obiettivo
  • Anamnesi
  • Elettrocardiogramma
  • Ecodoppler cardiologico
  • Ecodoppler dei tronchi sopraortici
  • Ecodoppler dell’aorta addominale
  • Ecodoppler delle arterie renali
  • Ecodoppler delle arterie femorali

Se ritenuto necessario, la visita verrà completata con:

  • Misura dell’indice braccio-caviglia
  • Studio della pulsatilità arteriosa, della funzione endoteliale e del microcircolo
  • Test da sforzo

Tali esami non sono invasivi, sono privi di radiazioni ionizzanti, rapidi, ripetibili e possiedono un grande valore diagnostico e prognostico che, se eseguiti al di fuori di questa struttura, richiederebbero l’intervento di almeno tre specialisti diversi. Se il paziente risulterà a basso rischio cardiovascolare il nostro intervento non sarà necessario. Se emergerà un rischio cardiovascolare significativamente alto, ovvero un rischio di eventi maggiore del 10% a dieci anni, ovvero pari ad un rischio maggiore dell’1% all’anno, verranno impostati cambiamenti dello stile di vita e terapie farmacologiche allo scopo di ridurre tale rischio.

Tutto ciò che occorre produrre sono gli esami di laboratorio, non più vecchi di sei mesi, che includono:

  • Colesterolo totale
  • Colesterolo HDL
  • Trigliceridi
  • Glicemia
  • Uricemia
  • Creatinina
  • Esame completo di urine
  • Emocromo completo
  • GOT – GPT
  • Vitamina D
  • Elettroliti plasmatici
  • PCR HS (alta sensibilità)

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